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9 Gennaio 202110 bollicine toscane da non perdere
Quando si parla di bollicine è bene sottolineare che anche la Toscana, ormai da diversi anni, ha iniziato a rivestire un ruolo di assoluto rilievo nel panorama nazionale per la qualità dei suoi vini spumanti. La selezione delle 10 bollicine toscane da me preferite riguarda essenzialmente il Metodo Classico eccezione fatta per una proposta di spumantizzazione Metodo Ancestrale che merita di essere inserita nella Top 10.
1. Montellori Pas Dosè Blanc de Blancs Metodo Classico Riserva Millesimato
Vitigni: Chardonnay 100%
Quando parliamo di Montellori, ma anche del Metodo Classico Toscano in generale, la vera chicca enologica è decisamente Montellori Pas Dosè Blanc de Blancs Riserva Millesimato. Con affinamento sui lieviti minimo di 60 mesi supera ogni aspettativa per la sua complessità e raffinatezza. Semplicemente straordinario. Purtroppo viene prodotto in quantità limitatissima: solo 550 bottiglie all’anno ed è anche per questo che diventa una bollicina di nicchia per deliziare i nostri momenti di coccole.
Ma anche Montellori Pas Dosè Blanc de Blancs Metodo Classico s.a. o “base” con la sua permanenza di 36 mesi sui lieviti risulta una bollicina estremamente piacevole, raffinata, beverina e supera per qualità la maggior parte dei tanto rinominati Franciacorta e Trento. Sempre da uve Chardonnay in purezza.
Montellori si trova nella zona di Montalbano con dei vigneti disposti ad una altezza invidiabile: circa 500 metri s.l.m. Il terreno sciolto ricco di silice e calcare e l’altitudine garantiscono ottima freschezza e mineralità a questi splendidi vini. Grande persistenza.
2. La Regola Brut Nature Metodo Classico Riserva Millesimato
Vitigni: Manseng con una piccola percentuale di Chardonnay.
Un’altra bollicina straordinaria che offre un ricco ventaglio aromatico e organolettico, ricca ed elegante. L’azienda si trova a Riparbella, sulla costa toscana nella valle del fiume Cecina a 5 km dal mare.
Vigneti situati su un terreno sciolto e drenante, composto dalle sabbie plioceniche ricche di fossili e conchiglie, in parte argilla, una stratificazione di rocce e minerale e a 50 m s.l.m. Affinamento 36 mesi sui propri lieviti naturali con remuage manuale e senza dosaggio finale. Assolutamente da provare.
3. Falchini Brut Metodo Classico Millesimato
Vitigni: Vernaccia di San Gimignano e Chardonnay
Affinamento minimo sui lieviti 24 mesi. Su ogni bottiglia prodotta dalle cantine del Casale a San Gimignano viene riportato, oltre all’annata, anche il numero totale delle bottiglie prodotte, il millesimo della bottiglia e la data di sboccatura.
Assaggiai per la prima volta questa meravigliosa Vernaccia spumantizzata qualche anno fa al Cum Quibus, il ristorante stellato dalla guida Michelin a San Gimignano. Mi ha lasciato pacevolmente stupita per la sua ricca e nobile espressione. Sarebbe un vero peccato mancare questo assaggio.
4. Castello del Trebbio Brut Metodo Classico
Vitigni: Chardonnay 70%, Trebbiano 30%
Affinamento sui lieviti per almeno 30 mesi. Produzione limitata a 5 mila bottiglie. La maggior particolarità di questo vino spumante è data al suo liqueur d’expedition a base di Sangiovese affinato in anfora che conferisce al vino una lieve sfumatura di buccia di cipolla. Fresco, sapido e agrumato. Struttura che regge bene anche i piatti da sapori abbastanza intensi. Veramente ben fatto.
Castello del Trebbio, situato a Chianti Rufina, è un azienda che lavora utilizzando pratiche Biointegrali® attraverso l’utilizzo di pratiche biodinamiche e di energie rinnovabili.
5. Baracchi Brut Trebbiano Metodo Classico
Vitigni: Trebbiano 100%
L’azienda Baracchi immersa nella splendida cornice di Cortona con i suoi 32 ettari di vigneti situati in quattro distinte località, tutte all’interno della DOC Cortona. Altitudine, terreni galestrosi, grande luminosità e ottimale escursione termica fanno sì che ci siano tutti i presupposti per ottimi Metodo Classico. Infatti l’azienda ne produce due: uno da uve Trebbiano e l’altro da Sangiovese.
Trebbiano Metodo Classico 30 mesi sui lieviti. Anche la fermentazione sulle bucce per 2 giorni conferisce la sua impronta sul vino donandoli un’importante struttura. Sentori agrumati di lime, bergamotto, ma anche lieve ricordo di mandorla che ritroviamo più pronunciato al palato.
Ma non posso non spendere due parole sul Sangiovese Brut Rosè Metodo Classico. La sua vinificazione prevede un contatto di 2-3 ore sulle bucce. Affinamento 40 mesi sui lieviti. In risalto le note di frutta a bacca rossa. Ottima struttura supportata da grande freschezza.
6. L’Erede Brut Rosè Metodo Classico Cupelli
Vitigni: Canaiolo 100%
Sicuramente è il più particolare dei due vini spumanti che produce l’azienda non solo per la più prolungata permanenza sui lieviti ma anche per il vitigno utilizzato nel realizzarlo. Solitamente in Toscana per i rosati viene utilizzato il Sangiovese e almeno a me non è mai capitato di assaggiare altre bollicine da canaiolo, non che mi ricordi.
Anche il Rosè viene affinato per almeno 18 mesi sui lieviti. Un ottimo compromesso tra la struttura e la freschezza fa sì che si adatti bene non solo da aperitivo ma anche da tutto pasto, in presenza di piatti non eccessivi nella loro intensità.
Frutti rossi e mela, qualche sfumatura agrumata e leggermente speziata, buona struttura e acidità.
L’azienda Cupelli che si trova nella zona San Miniato, tra Pisa e Firenze, ha iniziato a coltivare la vite dal 1952, quindi una lunga storia e esperienza tramandata da generazioni.
Un altro vino che ho avuto piacere di assaggiare più volte è L’Erede Brut Metodo Classico
Da uve Trebbiano Toscano al 100% e con un affinamento sui lieviti per almeno 18 mesi. Un vino di grande piacevolezza, fresco, beverino, perfetto da accompagnare un aperitivo o da abbinare al crudo di pesce.
Altri due Metodo Classico L’Erede Brut Limited Riserva e L’Erede Rosso Demi Sec che confesso di non aver ancora assaggiato.
7. Segreto Brut Fut De Chene Metodo Classico Millesimato Mariani
Vitigni: 50% Pinot nero, 50% Chardonnay
Frutto di 36 mesi di affinamento sui lieviti con fermentazioni e maturazioni in Tonneaux di Rovere . Ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay è un Metodo Classico dal carattere deciso, colore intenso dorato ben visibile nella sua veste trasparente e imponente svela a occhio nudo la sua struttura e importanza. 1.300 bottiglie prodotte.
Un altro Segreto da svelare è Brut Rose’ Fut De Chene Metodo Classico da uve Sangiovese 100%. Per il rosè la macerazione sulle bucce dura circa un’ora. Affinamento minimo di 24 mesi sui lieviti. Liqueur d’expedition è realizzato principalmente con lo Chardonnay maturato in barrique e soprattutto senza aggiunta di ulteriori solfiti. 2.600 bottiglie prodotte.
8. Perlinetto Extra Brut Metodo Classico Vallepicciola
Vitigni: Chardonnay 100%
Prodotto a Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena nella terra dei grandi rossi. Ma prima di parlare del vino mi piacerebbe riportare un frammento della leggenda su Re Berardo che allegramente ci osserva dall’etichetta.
“La leggenda narra che il re, dopo anni di conquiste, arrivò in sella al suo cavallo in Toscana alla ricerca di una nuova terra da espugnare. Stanco e combattuto, trovò riparo in una cantina della VallePicciola. Gli abitanti gli offrirono un calice del loro miglior vino e al primo sorso la sua barba si drizzò, al secondo assaggio un occhio diventò pio e al terzo si piegò. Il re rimase così affascinato da quel vino che decise di fondare in quelle terre la sua dimora reale.”
Vallepicciola produce due bollicine Metodo Classico. Il Perlinetto Extra Brut da uve Chardonnay con un affinamento di 50 mesi sui lieviti prima della sboccatura. E l’altro è Perlinetto Extra Brut Rosè da uve Pino Nero 100% sempre 50 mesi sui lieviti.
Vini di grande personalità, perlage fine e persistente, bellissima freschezza.
9. Felsina Brut Metodo Classico Millesimato
Vitigno: 40% Sangiovese, 25% Pinot Nero, 20% Chardonnay, 15% vino dell’anno precedente.
Ci troviamo anche qui nel Comune di Castelnuovo Berardenga, sul confine meridionale della zona di produzione del Chianti Classico. Felsina produce anche due non Millesimati Metodo Classico con lo stesso uvaggio ma senza utilizzo di vini di riserva: Spumante Brut e Spumante Brut Rosè. Il millesimato è quello che spicca per la sua struttura e complessità, qui la prolungata permanenza sui lieviti e l’aggiunta del vino di riserva danno una marcia in più a questo fantastico spumante.
10. InFermento Bianco Metodo Ancestrale Podere Pellicciano.
Vitigni: Trebbiano e Vermentino
Come ho già accennato qui mi riservo un’eccezione. Tra 10 bollicine toscane non potevo non nominarlo. InFermento è una novità aziendale, in commercio da meno di un anno. Ho assaggiato questo straordinario vino quando ancora a Pellicciano stavano creando l’etichetta ed è stato un vero amore al primo sorso.
Il Podere Pellicciano si distingue per la produzione dei vini autoctoni in purezza, quasi tutti.
Sono due i vini che Podere Pellicciano produce con Metodo Ancestrale: InFermento Bianco, ottenuto da uve Trebbiano e Vermentino, e InFermento Rosato da uve Sangiovese. Brillantezza del colore, freschezza al palato, leggerezza ed eleganza gustativa, piacevolezza tattile del perlage, tutto questo rende questi vini straordinari nella loro bevibilità. E per chi è più sensibile alla eccessiva presenza dei solfiti aggiunti il fatto che questi vini vengono imbottigliati senza la loro aggiunta ne accresce sicuramente il valore.
L’azienda lavora con la filosofia di produzione biologica ed è in fase di conversione. Essendo amante delle vecchie vigne, che solitamente ci regalano del vini di grande eleganza, mi ha fatto un enorme piacere osservare l’integrità delle vigne che hanno oltre 60 anni.
Ma cos’è esattamente questo Metodo Ancestrale? Se vuoi scoprire di più e conoscere tutti i metodi di produzione dei vini spumanti leggi questo articolo:
E se c’è una bollicina toscana che ti ha fatto innamorare di sé mi piacerebbe saperlo.
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