Comunicare attraverso le immagini
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Spesso le aziende produttrici mi riferiscono che il loro sito non riesce a vendere e, in alcuni casi, si arriva addirittura a chiudere lo shop online. Ora, riguardo ai social si possono prendere strade diverse: quella di sponsorizzare “freddamente” i contenuti (devono essere di grande impatto), lavorare sulla domanda latente e fare il brand awareness, valorizzando il brand. Nel caso di utilizzo dei social media consiglio sempre di rivolgersi a un agenzia o un social media manager, anche se in base ai social posseduti spesso e volentieri una persona potrebbe non bastare. Ci sono innumerevoli soluzioni per ogni budget.
Ma la strada più semplice, efficace e che funziona, soprattutto senza sponsorizzazione su Google (che son dolori!), è produrre contenuti che portano al sito in modo organico, cioè gratuito. In quanti lo fanno?
Due esempi. Riguardo al primo ho scritto l’articolo “10 Relais nelle Langhe”. In una settimana il numero di visitatori su questo articolo è aumentato di 100 unità, persone che evidentemente erano alla ricerca di un soggiorno. Attività in organico, senza promozione. Certo, potrebbe subire le influenze stagionali, ma questo dato sarà sempre in aumento. Altro esempio è l’articolo “Tipologie di bicchieri da cocktail” che, anche in questo caso senza mai sponsorizzazione, ha portato quasi 3000 utenti sulla sola pagina italiana del sito e su quella inglese quasi 1100 (in russo non l’ho ancora fatto).
Il punto cruciale è capire le parole/frasi chiave da usare, come usarle e produrre un contenuto magari anche suscitando curiosità, o comunque trovando un focus sulla vostra attività.
Cosa sono le frasi chiave, detti anche keywords e come funzionano?
Una keyword (parola chiave) è un qualsiasi termine di ricerca immesso su un motore di ricerca, ad esempio Google, che ha una pagina di risultati in cui sono elencati i siti Web.
Le query di ricerca è un insieme di parole chiave con cui un utente esprime un’intenzione di ricerca sul Web (chiamata tecnicamente search intent) attraverso l’uso di un motore di ricerca.
Un proprietario di un sito Web o un professionista SEO (Search Engine Optimization) utilizzerà queste keywords, a parola oppure a frase, per ottimizzare un sito Web con l’intenzione di posizionarsi in cima ai risultati di Google per parole chiave specifiche.
Le parole chiave per farsi trovare in rete devono essere molto mirate. Ovviamente dovranno essere pertinenti alla vostra attività e, tra l’altro, la posizione su Google viene premiata anche dalla pertinenza dei contenuti sul vostro sito. Occhio a non utilizzare articoli già presenti in rete: non verranno mai premiati da Google. Poi usate testi abbastanza semplici da comprendere, alternati possibilmente con immagini di buona qualità. Ci sono diversi parametri per la creazione di contenuti ottimizzati per la rete ma qui ci fermeremo sulle nostre parole chiavi.
Oltre ad essere pertinenti devono essere abbastanza di nicchia per non perdersi nel mare immenso del Web. Quindi meglio utilizzare quelle a frase. Esempio: invece di “panforte” decisamente meglio optare per “panforte margherita ricetta”. Oppure invece di “cantucci toscani” la più specifica per un e-commerce sarà “cantucci toscani online” e così via. Per le regole di visibilità in rete queste parole chiave devono essere utilizzate nel titolo, all’inizio, e ripetute in modo esatto più volte in base alla lunghezza del testo.
Anche la lunghezza del testo dovrebbe essere non inferiore alle 300 parole. Dovrebbe inoltre contenere link interni (che portano sulle altre pagine del vostro sito) e link esterni (che portano magari ai vostri social).
Come trovare le parole chiavi giuste?
Io uso software a pagamento perché sono gli unici che possono darmi risposte mirate sui volumi di ricerca, percentuale di competizione, alternative etc. Il software da me utilizzato è Semrush. Abbastanza complesso, estremamente utile per gli analisi dei competitor. Forse non facilissimo da utilizzare per chi è alle prime armi.
Un altro software utile è Keyword Tool. Mi trovo molto bene per le aree geografiche. Ad esempio ti offre un Global English, oppure il Russo per ogni paese dove viene utilizzato come seconda lingua.
Poi ci sono Answer the Public, Google Trends, che mostra le tendenze di ricerche in aumento (va analizzato anche il perché). Direi che a parte Semrush questi mezzi offrono una versione gratuita del tool, ma senza poter verificare i volumi di ricerca e analizzare bene le parole da scegliere e le strategie da assumere. Perché se hai intenzione di portare i visitatori al sito ogni articolo diventa strategico e le strategie comprendono anche il modo con il quale avete intenzione di trattenere e incuriosire. Ovvio che se volete riportare l’attenzione verso ciò che proponete dovrete catturarla. Su come, si potrebbero scrivere dei libri.
Chiedetemi, andate a leggere gli articoli nella rubrica “soluzioni digitali”. Spero di essere abbastanza comprensibile e, se qualcosa non è chiaro o vi incuriosisce, scrivetemi nei commenti, contattatemi. Se vi va, seguitemi, approfondiremo la discussione sui tanti modi, a volte abbastanza semplici, per migliorare la visibilità e profittabilità, che dipenderà ovviamente anche dal vostro impegno.
Potrei creare una quantità di contenuti ottimizzati in ottica SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) all’infinito. Di spazio ce n’è per tutti, altrimenti forse non sarei a scriverlo qui. Basta iniziare. Come dice un proverbio russo: sotto la pietra ferma l’acqua non scorre.
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