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San Donato in Poggio, qui sono a casa mia. Il mio approccio al vino parte proprio da qui. Ho vissuto a Tavarnelle Val di Pesa dal 1995 e qui sono nati e cresciuti i miei figli. Un territorio con il quale ho un legame inseparabile. Svegliarsi ogni giorno circondati dalle vigne nel cuore del Chianti Classico non può lasciarti indifferente, da qui la passione inizia e qui prosegue. Far parte anche se solo per una serata del gruppo di Associazione di Viticoltori San Donato in Poggio durante la presentazione dei vini del territorio ai professionisti del vino olandesi per me ha avuto un significato molto profondo.
Non so in quanti abbiano sentito parlare delle ultime modifiche proposte del Consorzio che riguardano il territorio del Chianti Classico, quindi ritengo che un accenno sia doveroso.
Le 11 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) sono state introdotte dal Consorzio del Chianti Classico con una modifica al disciplinare approvata il 16 giugno 2021 dall’assemblea dei soci con l’obiettivo di valorizzare maggiormente le caratteristiche distintive dei vini del Consorzio e la loro territorialità. Sono state perciò individuate e delimitate alcune aree all’interno della zona di produzione del Chianti Classico distinguibili in base a criteri specifici quali riconoscibilità enologica, storicità, notorietà e significatività in termini di volumi prodotti: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio e Vagliagli.
Quindi una suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, per arrivare a indicare in etichetta il nome del borgo o della frazione dove il vino ha origine.
In prima fase le UGA saranno applicate solo alla tipologia Gran Selezione, con la disponibilità e l’apertura all’utilizzo in futuro anche per le altre due tipologie, Chianti Classico e Riserva. L’Assemblea plenaria del Consorzio ha approvato anche una seconda modifica al disciplinare per quanto riguarda l’uvaggio del Chianti classico Gran Selezione, aumentando dall’80 al 90% la percentuale minima di Sangiovese e introducendo l’obbligo di utilizzo dei vitigni autoctoni a bacca rossa fino al 10% restante. La proposta è stata formalmente presentata alle competenti autorità ed è in attesa di approvazione, con la speranza, espressa dal presidente Giovanni Manetti, che tale modifica si possa applicare fin dalla prossima vendemmia.
Il territorio di San Donato in Poggio è racchiuso nell’area del Chianti Classico, compresa all’interno dei confini del comune fiorentino di Barberino Tavarnelle, che rappresenta il versante più occidentale, e Poggibonsi, che fa parte della provincia di Siena.
L’Associazione dei Viticoltori di San Donato in Poggio nasce nel 2018 dalla volontà e dalla passione di un gruppo di produttori desiderosi di valorizzare l’identità di questo territorio e diffonderne la conoscenza. Un gruppo incredibilmente unito, affiatato direi, in sintonia di pensiero, nell’intento di creare autentico valore. Questo è ciò che mi è stato trasmesso durante il nostro incontro. Mi sono sentita “a casa” insieme loro. Spero anche i graditissimi ospiti. L’aria di allegria e di leggerezza ci ha accompagnato per tutta la serata. Del resto, davanti ai sorrisi sinceri, a un buon calice di Chianti Classico e un buon piatto toscano non può che regnare il buon umore.
Un calice di vino per modo di dire… I calici erano tanti e in degustazione avevamo:
Chianti Classico Gran Selezione ’18 Badia a Passignano
Chianti Classico ’19 Casa Emma
Chianti Classico ’17 Casa Sola
Chianti Classico ’19 Castello di Paneretta
Chianti Classico ’19 Castello di Monsanto
Fabrizio Bianchi Sangioveto Rosato ’20 Castello di Monsanto
Chianti Classico ’19 Cinciano
Preziano Sangiovese Bianco ’20 Cinciano
Chianti Classico ’19 Fattoria la Ripa
Chianti Classico ’18 Fattoria Montecchio
Chianti Classico ’18 Poggiolino
Vin Santo ’83 Poggiolino
Chianti Classico ’18 Isole Olena
Vin Santo ’09 Isole Olena
Chianti Classico ’19 Le Filigare
Metodo Classico Rosè da uve Sangiovese Le Filigare
Vin Santo Occhio di Pernice ’11 Le Filigare
Chianti Classico ’17 Le Fonti
Abboccato Passito ’12 Le Fonti
Chianti Classico ’19 Le Masse
Chardonnay ’20 Le Masse
Chianti Classico ’18 Podere la Cappella
Oriana Vermentino Annata ’19 Podere la Cappella
Chianti Classico ’19 Quercia al Poggio
Chianti Classico ’19 Torcilacqua
Qui mi concedo una considerazione personale. Ho vissuto molto in questo territorio e ho lavorato per una decina d’anni per una cantina di Panzano. I vini di Panzano quindi ho potuto assaggiarli “in batteria” per diversi anni di seguito, soprattutto in occasione dell’evento annuale Vino al Vino. Ma i vini di San Donato in Poggio li assaggio per la prima volta senza interferenze con altre zone, se così si può dire. La cosa che mi ha sorpreso maggiormente è che nonostante la normale differenza stilistica tra le aziende, ho trovato un filo conduttore nell’impronta territoriale di questi vini. Sono certa che la mia memoria sensoriale ha già catalogato le differenze tra alcune zone, soprattutto assaggiando spesso i vini provenienti da Panzano e da Radda, ma sarei davvero curiosa di organizzare qualche degustazione alla cieca per verificare la profondità e correttezza di questa mia affermazione. Sicuramente lo farò e vi terrò aggiornati.
E qui sorge un’altra riflessione. Vedo spesso gli eventi del tipo Barolo vs Brunello etc… e tutte le volte mi chiedo che senso abbiano? Forse “vendono” bene ma ci trovo nessun criterio logico. Sicuramente avrebbe molto più senso Barolo vs Barbaresco e così via. E, visto che siamo nei tempi delle UGA, perché non fare serate tipo San Donato in Poggio vs Panzano? Questo per me avrebbe un gran senso, soprattutto in questo momento di transizione. Anche perché se abbiamo fatto, o meglio, stiamo per classificare in modo nuovo la zonazione, perché non cercare di ritrovarne le ragioni proprio nel calice? Soprattutto per un professionista che opera nel territorio o un appassionato che è convinto di conoscere il Chianti Classico.
Nel frattempo non posso che ringraziare della possibilità offertami di vivere questa esperienza. Ringrazio l’Associazione di Viticoltori di San Donato in Poggio e ringrazio Fred Niijhuis, un grandissimo intenditore e narratore nel mondo del vino che ama profondamente queste terre e le comunica con impegno e passione. Ringrazio tutto il gruppo di professionisti olandesi che lo ha accompagnato in questo viaggio, contribuendo a rendere ancora più speciale questa serata. E infine ringrazio lo chef Michele Targi, del ristorante ‘La Galleria’ di Poggibonsi, che ha saputo esaltare al massimo la potenzialità e la territorialità della cucina toscana, presentando piatti dai sapori intensi ma estremamente eleganti così da rendere perfetti gli abbinamenti e accompagnando in perfetta simbiosi i nostri vini, compito dal risultato per niente scontato.
Un video completo per voi, se siete curiosi di sentire il racconto dei produttori e conoscere i protagonisti di questa splendida serata.
Per saperne di più del progetto dell’Associazione di Viticoltori di San Donato in Poggio visitate il sito (www.viticoltorisandonatoinpoggio.it) e rimanete sintonizzati sulla loro pagina. Anche su quella di Sparkling Life, dove riparlerò molto presto di queste terre.
Sparkling Life nasce per promuovere le eccellenze italiane e non solo, cercando di contribuire alla diffusione della cultura enogastronomica.
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