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10 Agosto 2020Maremma in un weekend
Ho scoperto la versatilità della Maremma nel senso più ampio del termine solo dopo questo fine settimana passato qui. Dopo il lungo lock down la folla si è scatenata verso il mare cosa facilmente comprensibile. Tutto esaurito sull’Isola Capraia, Isola d’Elba e altre località marittime. Amo il divertimento, ma non la folla. E qui ho scoperto il luogo perfetto da condividere con gli amici e la famiglia, o semplicemente per stare a contatto con la natura.
Abbiamo deciso di trascorrere questo fine settimana in compagnia di amici in un agriturismo. Non c’è modo di annoiarsi qui in Maremma. L’Agriturismo le Chiuse dove abbiamo alloggiato accontentava i gusti più svariati: dai paddock per andare a cavallo, alla magnifica piscina a un paio di metri dal deliziosissimo appartamento, al ristorante interno. E poi il borgo di Manciano con i suoi splendidi panorami a due passi, i numerosi percorsi per rigeneranti passeggiate, tante aziende vinicole nei dintorni e, per gli amanti del mare, la loro ambitissima meta a solo mezz’ora di strada.
A cena eravamo una trentina: tavolata conviviale, il caro amico che si divertiva a fare il DJ, per finire con un bagno in piscina guardando un cielo stellato mai visto, avvolti dalle stelle, sfiorati dalle lucciole e accompagnati dal tenero rumore dei cavalli. La bellezza di paesaggi che alternano l’oro del grano al verde degli ulivi: sembrava di aver fatto una flebo di bellezza che ti carica di energia, ti rende libero il respiro e ti riporta alla natura, a te stesso.
E per gli amanti degli animali qui è un paradiso. In tanti di noi hanno portato i loro amici a quattro zampe. Chi ha un animale sa cosa significa. Sembrava un idillio per tutti, famiglia allargata, accoglienza avvolgente. Penso che sia anche un ottimo modo di conoscersi meglio, creare sinergie con le persone giuste.
Ma soffrivo al pensiero di essere in Maremma e non visitare qualche altra azienda vinicola. Ho tanti amici produttori in zona ma non oso di chiamarli nei fine settimana. In diversi hanno un agriturismo interno e ti consentono di assaggiare i loro prodotti. Purtroppo il turismo straniero ancora è fermo e gli italiani sono troppo amanti della spiaggia.
Ma come si dice: chiedi e ti viene dato. Certo, avrei voluto visitare questa azienda in modo più approfondito, con il percorso in cantina e nei vigneti, ma come non accontentarsi di un pranzo con la degustazione vini nella magnifica azienda Terenzi, famosa non solo per i suoi vini ma anche gli oli pluripremiati.
Agriturismo Le Chiuse
Al primo impatto visivo si nota la cura maniacale, tutto studiato nei minimi particolari, in un ambiente moderno ma incredibilmente caldo, con richiami alla storia e all’arte del territorio. Il ristorante con la terrazza e la splendida vista sui vigneti, con uno splendido salottino con camino all’ingresso e i quadri che catturano l’attenzione anche dei visitatori più distratti: tutto così “semplicemente elegante”. Sicuramente vale la pena fermarsi qui per una degustazione o per un pranzo completo.
Appunti sui vini di Terenzi. Dopo il Vermentino d’annata, vino per niente banale e di grande piacevolezza, che abbiamo avuto occasione di assaggiare durante il weekend stacco, facendo “il mio lavoro” di degustatrice. Chiudendo con il Vermentino: è tra i più eleganti che ho assaggiato, molto franco, non posso non fare i complimenti.
Il Viogner Montedonico 2019 direi che decisamente meno franco rispetto al vitigno, avrei difficoltà a riconoscerlo. Ma del resto è un vitigno che in Toscana non troviamo con frequenza. Il primo che ha fatto la storia è GiovinRe di Michele Satta, in quel di Bolgheri, ma anche in questo caso, con un vino tra l’altro molto diverso e più potente e strutturato, cambia tanto da un’annata all’altra. Quindi, sono vini curiosi e, per chi volesse assaggiare qualcosa di diverso, sono perfetti. Entrambi molto ben fatti.
Morellino di Scansano 2018, solo da uva Sangiovese, fatto nel pieno rispetto del vitigno: si sentono chiaramente tutte le note e le sfumature che contraddistinguono un Sangiovese, molto territoriale: qui troviamo un Sangiovese con acidità meno spiccata e il frutto leggermente più maturo. E’ veramente tipico della zona.
Ma la vera chicca finale per me è stata il Morellino di Scansano Riserva 2016 Purosangue. Qui è stato fatto davvero un ottimo lavoro. Freschezza, tannino vellutato, complessità, non manca niente. Ottimo direi. Avevo assaggiato l’annata 2017 di Purosangue nel corso dell’ultima edizione di “PrimAnteprima” e nell’articolo avevo già fatto i miei complimenti.
Terenzi
E come posso chiudere senza nominare le Terme di Saturnia, a pochi minuti dal nostro buon ritiro e da me tanto amata. Quanti fine settimana sono saltata in macchina per correre verso il mio perfetto concetto dello stare bene e del relax. Amavo fermarmi in hotel e devo dire che l’effetto benefico di quell’acqua e di quel luogo sono miracolosi. Il viaggio ne valeva sempre la pena e anche se dovevo trascorrere un paio d’ore in macchina sotto il sole cocente venivo sempre ampiamente ripagata. Ci sto divinamente, qui non mi sono mai annoiata, mi sento circondata dal benessere e coccolata in un mare di tranquillità.
Quindi, amanti della natura, delle lunghe passeggiate a piedi o a cavallo, in moto o in bicicletta, del relax sul bordo della piscina, del vino, del mare, delle terme o dell’astronomia, qui trovate il vostro paradiso terrestre a meno di un passo dalla volta celeste popolata da miliardi di stelle: ce n’è per tutti i gusti. Ed è proprio questa la magica versatilità della Maremma.