Cambiamento dei consumi prima e dopo il Covid-19
17 Aprile 2020Ristorante Rosa Croce a Parma
Conosco Vincenzo di Grande ormai da oltre sette anni e non l’ho mai perso di vista, una collaborazione trasformatasi in una splendida amicizia. Lo ritengo uno dei più grandiosi Chef del panorama gastronomico italiano. In lui vedo quella maniacalità nella ricerca della perfezione che si ritrova raramente. Trovo sempre l’occasione di assaporare la sua cucina.
Vincenzo può vantarsi di un’esperienza lavorativa non solo consolidata negli anni, ma formatasi nelle cucine più complesse e formidabili. Sotto una pioggia di stelle, girando non solo l’Italia, ma anche la Spagna e la Francia. Sarà per questo che nella mano di Vincenzo ritrovo molto l’impronta francese. Quel mix perfetto tra la cucina italiana e francese che amo particolarmente. E infine è arrivata la sua stella. Vincenzo ha lavorato per 7 anni al ristorante “Il Colombaio” di Casole d’Elsa dove ha preso la stella Michelin facendo parlare molto di se per la sua inarrivabile versione del piccione alle mele.
Carpaccio di maialino con gamberi rossi marinati
Tortelli ripieni cipolla, uovo di quaglia, tartufo e foie gras
Ma andiamo a Parma dove l’arte culinaria di Vincenzo ci aspetta nel nuovissimo ristorante Rosa Croce. Una location magnifica situata di fronte al Parco Ducale e dotata di un cortile interno. Il patron Stefano Sidoli è stato molto bravo lasciando a Vincenzo vasti spazi per esprimere la propria creatività. Ho notato che Stefano è molto presente, che cura personalmente i dettagli e l’accoglienza. Inoltre ha saputo scegliere i collaboratori di sala all’altezza della cucina, rendendo nell’insieme un’esperienza culinaria unica.
Risotto alla lumaca, estratto di prezzemolo e Lambrusco
Sarebbe un peccato arrivare fino a Rosa Croce e non fare un percorso di degustazione. Impossibile scegliere un paio di piatti, almeno per me che conosco la cucina di Vincenzo. Difficile dire quale piatto preferisco. Sicuramente mi ha colpito la sua vellutata di zucca con le castagne affumicate. Ha promesso di insegnarmi a realizzarla e per il momento so soltanto che la zucca la prepara sotto il sale al forno, elemento che già la dice lunga riguardo alle sua capacità e al suo estro. Ma io che non sono amante delle note dolci della zucca ho trovato perfetto il contrasto e l’equilibrio tra tutti gli ingredienti. Potrei stare una giornata intera a descrivere sensazioni e gioco dei sapori di ogni piatto, ma lascio a voi la curiosità di scoprirli. Vi posso dire soltanto che, critica come sono, non ho mai trovato un ingrediente fuori luogo che sovrasti o che non si amalgama alla perfezione.
Vellutata di zucca e castagne grigliate
Ogni cosa è “ad hoc”, dal paniere, che considero fondamentale per definire il livello di attenzione della cucina, alla selezione maniacale delle materie prime e, ovviamente, all’esecuzione dei piatti.
Capriolo in salsa di ginepro
Per chiudere mi piace condividere la recensione del mio compagno che ha voluto scrivere dopo aver incontrato Vincenzo e la sua cucina:
“Da molto tempo sento parlare della sua arte, della sua capacità di trasformare dei piatti in capolavori, in esperienze uniche…Ora posso affermare, senza timore di smentita, che Vincenzo Di Grande è un maestro assoluto. Dall’inarrivabile vellutata di zucca ai tortelli di cipolla con foie grasso uovo di quaglia e tartufo è un viaggio nel gusto in un continuo emergere di sapori appassionanti. Chapeau chef Vincenzo e alla prossima!”
Complimenti a tutto lo staff, a Stefano Sidoli e ovviamente a Vincenzo!
Sfogliatine alla nocciola e lamponi
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