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I “brutti ma buoni”, detti anche “bruttiboni” sono dei biscotti tradizionali della città di Prato. Devono il loro particolare nome alla forma tozza e sgraziata che li caratterizza. Questi dolcetti hanno un aspetto irregolare e rugoso forse non molto invitante, ma al palato si rivelano deliziosi. In Toscana vengono serviti con il Vinsanto a fine pasto, ma sono ottimi anche per accompagnare una tazza di te o di caffè.
Se vogliamo seguire davvero la tradizione il miglior abbinamento è con il Vin Santo di Carmignano ottenuto da un appassimento naturale di uve Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca lunga (min 75%). Carmignano è una piccola perla nella provincia di Prato ben nota per i suoi vini rossi. Ma sono in pochi a sapere che il Cabernet Sauvignon qui è ritenuto un vitigno autoctono a differenza di altre aree vitivinicole italiane. Infatti fu portato da Caterina dei Medici oltre 500 anni fa ed oggi lo troviamo nel Carmignano DOCG attorno al 20 percento insieme al Sangiovese e altre uve.
Appassimento di Vin Santo di Carmignano Riserva di Capezzana
Torniamo alla nostra ricetta. Sebbene ormai facciano parte della tradizione dolciaria toscana, a tutti gli effetti la loro origine sarebbe da ricondurre al Piemonte. Quando il regno d’Italia cambiò la capitale da Torino a Firenze, i pasticceri piemontesi si rifugiarono infatti in Toscana esportando questa ricetta. Qualunque sia la loro reale origine, varianti di questo biscotto si sono diffuse in molte regioni italiane, ognuna con diversi ingredienti.
I brutti ma buoni della ricetta tradizionale toscana sono preparati con un impasto a base di mandorle tritate, uova e zucchero. Si tratta di un dolce genuino e semplice da fare, anche se la preparazione prevede una doppia cottura. Va benissimo la versione con la nocciola ma ricordate sempre di scegliere ingredienti di alta qualità.
BRUTTI MA BUONI RICETTA
Tempo di preparazione: 1 ora 30 minuti Livello difficoltà: medio
Ingredienti:
300 gr mandorle tostate
4 albumi
250 gr zucchero
1 limone meglio non trattato
1 bustina di vanillina
1 pizzico di cannella in polvere
Ostia per i dolci (facoltativa – vedi ricetta)
Preparazione:
Scottate le mandorle in acqua bollente, pelate e tostate nel forno. Poi tritate finemente fino ad ottenere una granella. Grattugiate la scorza di mezzo limone dopo averlo lavato bene.
Montate gli albumi d’uovo a neve ferma. Poi unite gradualmente lo zucchero, la vanillina e la cannella e la scorza di limone. Per favorire questo processo aggiungete poche gocce di limone. Quando avrete ottenuto un composto bianco e ben sodo, aggiungete le mandorle tritate. In questa fase mescolate con delicatezza per evitare di smontare gli albumi a neve.
Trasferite l’impasto ottenuto in una pentola dal fondo spesso. Scaldate il composto di mandorle sul fuoco bassissimi, mescolando continuamente, in modo da farlo asciugare. Ci vorrà circa mezzora. Quando è abbastanza asciutto e sodo da staccarsi dalle pareti della pentola, ritiratelo dal fuoco.
Distribuite il composto a mucchietti ben separati sulla teglia con la carta da forno (o un foglio di ostia per dolci): con l’aiuto di un cucchiaio prelevate l’impasto di mandorle ottenuto e mettetelo modellando delle palline di circa 4 cm di diametro
Preriscaldate il forno a 180° e fatevi cuocere i biscotti per circa 30 minuti. Appena dorati in superficie estraete la teglia dal forno e fateli raffreddare.
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Brutti ma Buoni meringati della pasticceria Desideri
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